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La città della Felicità Torre non è solo clan

A parlare di felicità, a Torre Annunziata, ci aveva già pensato Derrick De Kerchove, sociologo e studioso della comunicazione che nel 2016 aveva pensato alla realizzazione di una torre alta venti metri da istallare sul porto di Torre Annunziata , costruita dai ragazzi: «i suoi mattoni racconteranno la vita della comunità».
Un progetto per cancellare l’onta della criminalità e l’etichetta incollata addosso alla città ormai da troppo tempo. La felicità avrebbe dovuto avere l’altezza di un gigante e l’energia dei ragazzi che avrebbero partecipato all’iniziativa che però è stata cancellata.
Si è arenata, come spesso accade con tutte le brillanti idee. Il progetto di De Kerchove avrebbe avuto un doppio impatto e un doppio obiettivo: l’interesse urbano e di forte identità. Ogni mattone utilizzato per edificare la Torre avrebbe portato impresso il messaggio di una persona del quartiere: video girati dai ragazzi che sarebbero stati scaricati usando il QrCode, il nuovo codice digitale.
Una scommessa nella quale il sociologo credeva per davvero, una sfida per cercare di sviluppare una rete di attività, per iniziare a diffondere lo spirito di felicità raccontando storie di vita quotidiana, diffondendo immagini di quartieri: un diario che avrebbe aiutato a mostrare l’altra faccia della città spesso dimenticata e offuscata dagli eventi negativi. E ieri mattina la parola felicità è ritornata la centro dei riflettori con l’inaugurazione del Festival della Felicità, il primo raduno di esperti nel settore grazie all’iniziativa promossa dall’associazione Pro Loco di Torre Annunziata e di Boscotrecase, e con il patrocinio di entrambi i comuni.

Ad inaugurare l’iniziativa il sindaco Vincenzo Ascione che ha ricordato le otto vittime del crollo della palazzina di Rampa Nunziante, l’organizzatrice Anna Vitiello, l’assessore Stefano Mariano, Floriana Vaccaro e la consigliera Daria Cirillo, incontro moderato dalla giornalista di Metropolis Giovanna Salvati. Ad incantare il pubblico lo spettacolo de “Le bagnanti” performace di  Rosalia Terrana. La parola d’ordine, felicità, appunto è stata analizzata durante la tavola rotonda alla quale hanno partecipato la dottoressa Marinella Antonacchio, psichiatra e psicoterapeuta, socio fondatore di FamiliarMente, il filosofo e docente Rino Malinconico, il criminologo Fabio Delicato, la professoressa Ma ria D’Ambrosio, l’economista Piergiorgio Curti e il docente Maurizio Pallante. Decine le personalità che hanno partecipato all’evento che continuerà nella giornata di oggi con laboratori e appuntamenti teatrali e che si concluderà con la perfomance del clown terapeuta David Larible in villa comunale.

articolo originale a firma GIOVANNA SALVATI su  metropolisweb.it 

La città della Felicità Torre non è solo clan